Avvenire: Il riciclo entra in ufficio e fa rinascere i toner

E’ opinione diffusa che le cartucce di stampanti, fax e fotocopiatrici siano monouso e quindi, una volta esauste, vadano buttate via. E invece no, perché ci sono molti pezzi, una volta esaurito il toner, che possono rimettersi a lavorare. Questo significa che le cartucce possono essere rigenerate, ovvero pulite e riempite, con un risparmio netto del 40%. E’ per questi motivi che, dopo il decreto Ronchi del 1997 sulla corretta raccolta dei rifiuti, sono state aperte, specialmente nel Nord, aziende per il recupero di “consumabili” esausti per la stampa elettronica. Azienda leader nel settore è la Eco-Recuperi di Solarolo (Ravenna) che nel 2001 ha raccolto ben 220 tonnellate di rifiuti consumabili (con un incremento del 74% rispetto all’anno precedente), avviando al riutilizzo 162.795 pezzi, con un incremento del 102%. Complessivamente, nei primi otto mesi di quest’anno sono già state sottratte alle discariche 237 tonnellate di materiali consumabili. “Questo successo – spiega Mirco Bagnari, responsabile della rete di raccolta – si deve a vari fattori. Innanzitutto noi forniamo ad aziende, scuole, uffici pubblici e studi professionali pratici contenitori di polipropilene, ecologici e riciclabili, col nostro logo di garanzia Ecobox. Inoltre la raccolta si avvale di un’efficace rete formata da aziende municipalizzate, cooperative sociali e privati che copre 51 province: da Lecco a Napoli, da Torino a Firenze, da Bologna a Ferrara. Terzo: quando funzionerà il ciclo completo, otterremo anche il certificato di qualità. Infine c’è la Microlaser, l’azienda che si occupa della rigenerazione e vendita delle cartucce”. Spiega il responsabile del marketing, Cristiano Arca: “la richiesta di cartucce rigenerate è in forte aumento, perché funzionano come quelle nuove e costano dal 25 al 50% in meno”. E adesso la Eco-Recuperi – spiega l’amministratore unico, Giovanni Costa – sta pensando a come recuperare tutti i rifiuti prodotti da uffici e computer, come macchinari e batterie dei cellulari. Il settore della rigenerazione è in forte espansione, perché la tecnologia digitale si sta sviluppando. Ma la strada da percorrere è ancora lunga per eguagliare gli standard mondiali: in questo campo il nostro paese recupera solo l’11%, contro il 26 della Francia, il 28 dell’Inghilterra, il 32 della Germania e addirittura il 40 degli Stati Uniti.Per questo, sottolinea Costa, la sua azienda, “dopo aver preso piede al Nord e al Centro, ora punta ad aprire centri al Sud”. In proposito la Eco-Recuperi sta collaborando con imprenditori siciliani, per il lancio a Messina di “Pro.Ghea.it”: sarà operativa da gennaio. “Sicilia, Calabria, Puglia e Campania – commenta Giovanni Costanzo, uno dei responsabili della nuova società – sono commissariate per l’emergenza rifiuti e noi stiamo collaborando con i commissari. In queste regioni la realtà è molto disomogenea. In Sicilia, per esempio, si trovano aziende del settore modernissime accanto a discariche a cielo aperto. Si tratta di creare una cultura nuova del senso dello stato e dell’ambiente, facendo vedere che può essere anche uno sbocco per i giovani”.

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