Nessuna proroga dell’ultima ora: IL SISTRI E’ MORTO !

Nella manovra anticrisi il Governo inserisce l’abolizione del SISTRI e quindi dal 1 settembre tutte le aziende continueranno ad operare con il precedente sistema cartaceo (formulario e registro di carico e scarico).

A due anni dall’entrata in vigore della normativa per il sistema di controllo informatico della movimentazione dei rifiuti, il Governo intende abrogare la norma e tornare al precedente sistema cartaceo, in nome “della semplificazione amministrativa”.

Il decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 recante “ulteriori disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo” (pubblicato sulla Gu del 13 agosto 2011, n. 188 ed in vigore dallo stesso giorno) ha infatti abrogato le disposizioni cardine del Dlgs 152/2006 e provvedimenti satellite relative al sistema di tracciamento telematico dei rifiuti.

Il Ministro giudica “gravissima l’inaspettata norma contenuta nella manovra che cancella il Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti” e parla di “vero e proprio regalo alle ecomafie”.
Secondo la Prestigiacomo, il sistema Sistri “avrebbe consentito il controllo e la movimentazione di tutti i rifiuti speciali nel Paese che rappresentano l’80% di quelli prodotti. La tracciabilità dei rifiuti è un obbligo comunitario e tutti sanno che l’attuale sistema cartaceo consente frodi e abusi e non è in grado di fornire in tempo reale, tanto al ministero dell’Ambiente quanto alle forze dell’ordine, un quadro della movimentazione dei rifiuti. I dati nazionali disponibili hanno un ritardo di due anni”. “A parole – attacca ancora la responsabile dell’Ambiente – sosteniamo di voler risolvere il problema dei rifiuti che vede mezza Italia in emergenza ma poi facciamo i regali alla criminalità organizzata in nome della semplificazione amministrativa che però stavolta obbligherà le imprese, nel terzo millennio, a usare china e carta anzichè il computer. Mi appello al senso di responsabilità di tutti affinché si possa correggere questo clamoroso autogol”. Il Ministro sottolinea, dunque, che “le imprese sane e le associazioni di categoria non hanno mai chiesto di cancellare il Sistri, ma hanno chiesto modifiche e gradualità nell’entrata in vigore. Tutte richieste che sono state accolte. Buttare ora il bambino con l’acqua sporca – conclude la Prestigiacomo – è un colpo alla legalità e alla lotta alla criminalità”.

E’ auspicabile che si possa trovare una soluzione, magari con la completa revisione del sistema ed una sua semplificazione, per proseguire il cammino di modernizzazione del Paese nei tempi necessari ed opportuni e per non gettare alle ortiche due anni di investimenti e di sacrifici di tutti, Imprese in primis.

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