Un reato ambientale è un crimine, un’azione illegale che provoca danni all’ambiente, compromettendo la qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo o danneggiando la flora e la fauna. Questi reati possono verificarsi in diversi settori, tra cui: l’industria, l’agricoltura, l’edilizia e possono coinvolgere la gestione inadeguata dei rifiuti, lo scarico illegale di sostanze inquinanti, la deforestazione illegale, la caccia illegale di specie protette, ecc. Le sanzioni per i reati ambientali possono includere multe significative, imprigionamento per gli individui responsabili e l’obbligo di ripristinare l’ambiente danneggiato. L’obiettivo principale delle leggi ambientali è quello di proteggere il pianeta e la biodiversità: chi danneggia l’ambiente inquinandolo il territorio, compromette anche la salute delle persone.
La legge più recente relativa ai reati ambientali è la n. 68, approvata il 22 maggio 2015, che mira a contrastare in modo più efficace le attività illecite condotte dalle organizzazioni criminali nel settore della gestione illecita dei rifiuti. La legislazione contempla l’introduzione di nuovi reati, l’accentuazione delle pene e il raddoppio dei periodi di prescrizione.
La legge, in estrema sintesi:
- introduce nel codice penale un nuovo, autonomo capo, dedicato ai delitti contro l’ambiente, prevedendo disposizioni di coordinamento nello stesso codice e in leggi speciali;
- modifica il Codice dell’ambiente, in particolare introducendo una specifica disciplina per l’estinzione degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale;
- prevede la responsabilità amministrativa dell’ente anche in relazione alla commissione da parte dei suoi dipendenti dei nuovi delitti contro l’ambiente;
- inasprisce le sanzioni irrogabili per alcuni illeciti previsti dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via d’estinzione.
Questa legislazione introduce una nuova sezione nel codice penale dedicata ai “Delitti contro l’ambiente” (Libro II, Titolo VI-bis, articoli 452-bis-452-terdecies), all’interno della quale sono definite nuove tipologie di reato, tra cui:
- Inquinamento ambientale;
- Disastro ambientale;
- Traffico e abbandono di materiale radioattivo;
- Impedimento di controllo;
- Omessa bonifica;
- Ispezione di fondali marini.
In particolare, il nuovo articolo 452-bis del codice penale punisce l’inquinamento ambientale sanzionando con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 100.000 euro chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento “significativi e misurabili” dello stato preesistente “delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo” (n. 1) o “di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna” (n. 2).
Come risulta dai dati di Legambiente, nel 2022 risultano 30.686 reati ambientali, in lieve crescita rispetto al 2021 (+0,3%), alla media di 84 reati al giorno, 3,5 ogni ora. Crescono anche gli illeciti amministrativi che toccano quota 67.030 (con un incremento sul 2021 del +13,1%): sommando queste due voci – reati e illeciti amministrativi – le violazioni delle norme poste a tutela dell’ambiente sfiorano quota 100.000 (97.716 quelle contestate, alla media di 268 al giorno, 11 ogni ora).
Purtroppo la disinformazione relativamente alle tematiche dei rifiuti porta a molteplici illeciti e a una condotta sbagliata quando si tratta di gestione di rifiuti. La speranza è quella di maggiori controlli da parte delle autorità competenti e un aumento della sensibilità relativa al corretto trattamento dei rifiuti che conseguentemente mira alla sicurezza dell’ecosistema e la nostra salute.
Noi di Eco-Recuperi forniamo un servizio di consulenza ambientale per le aziende, possiamo aiutarvi nella corretta gestione dei rifiuti, il deposito temporaneo e il trasporto di rifiuti. Tutta la corretta gestione documentale di tracciabilità del rifiuto nel pieno rispetto della normativa vigente.